La Sirena

La Chiesa del Medioevo aveva la necessità di creare una figura demoniaca a cui attribuire uno dei sette peccati capitali: la lussuria.
E chi altro se non la donna poté interpretare questo ignobile ruolo? Esseri antichi, metà donna e metà uccello, durante il Medioevo il loro aspetto cambiò e nell’VIII sec vennero descritte per la prima volta con le sembianze di una vergine con la coda di pesce al posto delle gambe.
Con i lunghi capelli fluenti, il seno prosperoso e la voce seducente, il loro canto offuscava la mente di chi le ascoltava (uomini, ben intesi) e avevano un solo scopo: sedurre i marinai per far naufragare le loro navi e portarli alla morte.
Nell’Odissea, sono rappresentate come esseri malvagi, che vogliono cibarsi dei poveri marinai, attirandoli sulla loro isola e accumulando così ossa e cadaveri in putrefazione.
Non solo Ulisse riuscì a battere le sirene in astuzia, ma anche Orfeo: si narra che appena le sirene iniziarono il loro canto ammaliante, lui si mise a suonare con l’arpa una melodia ancora più dolce. In preda all’ira, esse si buttarono dalla scogliera, uccidendosi. Il cadavere di una di loro, Partenope, giunse sulle rive del fiume Sebeto dove sorgeva Neapolis, il nucleo di quella che diverrà Napoli. In suo onore gli abitanti eressero una tomba e dettero alla loro città il suo nome.
Non tutti però credono che siano frutto della fantasia umana. Il documentario mandato in onda da Focus, intitolato “Sirens” mostra le prove della loro reale esistenza nelle profondità degli oceani. Un po’ diverse da come sono sempre state dipinte e se mai dovessero esistere è meglio che gli umani ne restino all’oscuro poiché essi sono avidi e distruttivi.
Le sirene sono le creature più affascinanti e misteriose dell’immaginario umano.