Chicano significa messicano, ma è un termine coniato in senso dispregiativo negli anni’50 del secolo scorso per denigrare gli americani di origine messicana, immigrati sventurati e disperati che vivevano ai margini della società e nelle zone malfamate (gli affitti a downtown sono sempre stati proibitivi), ed erano dediti alla criminalità, ma al contempo erano fortemente devoti e religiosi e conservavano con fierezza la loro cultura originaria.
Con il passare del tempo il termine chicano ha assunto una connotazione positiva ed era motivo di orgoglio per i giovani messicani nati negli Stati Uniti.
Oggi, questa parola indica un preciso stile di tatuaggio di tipo realistico ed è sinonimo di “vida loca”, vita di strada e sregolatezza, di un’esistenza vissuta alla giornata concentrandosi solo sul presente, senza pensare al domani e al futuro né alle conseguenze delle proprie azioni, ma sperando solo che “il buon Dio vegli su di noi e ci protegga”.
I tatuaggi in stile chicano sono legati indissolubilmente all’appartenenza ad una gang e questa cultura è legata al crimine, al mito della strada, alla venerazione di figure poco raccomandabili e ad uno stile di vita molto discutibile.
Nella tradizione chicana il tatuaggio racconta sempre una storia, è una potente forma di comunicazione non verbale pervasa da un forte simbolismo.
Per esempio, tra i soggetti più rappresentativi, ci sono le donne: hanno lo sguardo fiero, le labbra seducenti e ben contornate e la chioma selvaggia (spesso hanno un ciuffo di capelli che copre una parte del viso). Sono “femmine” di carattere, a tratti cattive (mala chica), molto vendicative e combattive. Sul viso indossano il tipico makeup da pagliaccio che funge da rafforzativo.
Il carattere ingannevole e subdolo, ma soprattutto vendicativo, è accentuato dalla maschera che è pronta a indossare: la maschera di V come Vendetta